Il mio Cammino. Santiago, 11/8/2012

Il mio Cammino. Santiago, 11/8/2012

Il cammino ti fa pellegrino.
Perchè il cammino di Santiago non è solamente un tratto che devi percorrere per arrivare da qualche parte,
non è una prova per ottenere una ricompensa.
Il cammino di Santiago è parabola e realtà allo stesso tempo,
perchè si realizza fuori
e dentro di te,
nel tempo concreto delle giornate in cui cammini e lungo tutta la vita
se lasci che il Cammino ti penetri e ti trasformi,
che ti converta in pellegrino.
Il cammino ti semplifica perchè più leggero è lo zaino e meno ti peserà sulle spalle e meglio sperimenterai il poco che ti serve per vivere.
Il cammino affratella, il poco che ti porti dovrai essere disposto a condividerlo perchè sebbene inizi il cammino da solo, lo farai in compagnia.
Il cammino generà comunità che si saluta, si interessa del cammino altrui, che parla, che condivide.
Il cammino è esigente.
C’è da alzarsi prima del sole nonostante la stanchezza, e le vesciche ai piedi, c’è da camminare nella penombra della notte che si va facendo giorno. E poi riposarsi il giusto per non fermarsi.
Il cammino ti aiuta a contemplare, sorprenderti, interiorizzare, tacere, ascoltare, annusare.
La natura, i nostri compagni,
ma soprattutto noi stessi.

(da un foglietto in aeroporto)

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