Il Mio Limbo. Capitolo 21. 12/09/2017
E’ una notte confusa di un giorno confuso di un periodo confuso.
E’ la prima volta che decido il titolo di un capitolo prima di scrivere.
Di solito parto adcazzum e scrivo tutto quello che mi passa per la testa, poi rileggo, metto qualche virgola qua e là, e pubblico.
Le mie storie spesso hanno una forma di anello.
Ve ne siete mai accorti?
La fine e l’inizio sono sempre legati in qualche modo.
A volte mi esce di culo, a volte è frutto di una consapevolezza.
Stanotte è diverso.
Ho già deciso cosa indossare per la festa.
Ho già deciso cosa farò da grande.
Ho già deciso di cosa parlerò.
Questo periodo è cosi’ strano. Mi ricorda tanto la vecchia Renault 4 rossa della mia mamma, che pareva che ogni volta che dovessimo usarla non volesse partire, ma poi partiva.
Che mamma faceva un pò un movimento strano con l’acceleratore, tirava l’aria e la faceva svegliare.
Mi sento un pò così.
Come bloccato, come immobilizzato.
Vorrei fare tante cose, ma ho paura di sbagliare, di affrettare i tempi.
Ho paura di come possa reagire il mio corpo.
Ho paura di illudermi.
E allora mi freno un pò, mi “conservo”.
Mi godo questo limbo di cui sono prigioniero.
Che un giorno pare bello e quello dopo na merda.
Che un giorno mi sveglio con tanta forza e determinazione e quello dopo ho la faccia abbuffata e qualche pelo delle sopracciglia in meno.
Quest’esistenza fatta di nanna-analisi-pupù-sediadifrontealpc non fa tanto per me.
Dire che mi sta stretta è poco.
Chi mi conosce, può immaginarlo.
La verità è che sto anello stasera non mi va di chiuderlo, questo capitolo non avrà una fine.
E’ un Limbo che ti fa sprofondare.
E non darò una fine a questa sensazione, questo Limbo non avrà la chiusura ad anello.
La scrittura per me dev’essere anche questo.
Non sono solo parole, sono tempi, sono pause, sono cose dette al momento giusto.
Lo stato di immedesimazione è la cosa più importante.
La sensazione che deve avere il lettore quando finisce per me dev’essere la mia stessa mentre scrivo.
Quella è una grande vittoria.
E’ che forse questo è uno dei capitoli più significativi del blog per me.
Parla di me in una forma più intima, perchè sto mettendo a nudo la mia debolezza.
Andiamo su un altro livello, un pò più introspettivo, un pò meno “ei uao, la vita è bella, prendetela nel verso giusto”.
Sicuramente per alcuni miei amici che mi hanno vissuto in questi giorni sarà assurdo leggere queste parole, ma tatataaaaaaaaaaaaaaam.
Ho un pò di paura anche io.
Non so manco se chiamarla così, assomiglia comunque al giorno 9 agosto 2008, il giorno prima dell’esame di MeccanicaRazionale.
Si è una sensazione tipo quella, come se tutti i mesi di preparazione poi sarebbero stati vani se in quella maledetta data non fosse andato tutto bene.
Bha, forse era peggio MeccanicaRazionale della malattiaconilnomebrutto, bho, forse si.
E’ che st’attesa sta diventando straziante.
Vorrei un cazzo di lavoro da dipendente in questi giorni per tenere la mia mente occupata in gestioni schematiche.
Vorrei una vita dannatamente noiosa piena di cose noiose che mi fanno perdere tempo.
Voglio arrivare a quel maledetto 30 Settembre quanto prima.
Voglio smettere di galleggiare in questo Limbo di insoddisfazione, di attese, di sopracciglie spettinate.
Limbo.
Limbo.
Limbo.
Che parola strana, sembra il fratello scemo di Dumbo.
Perchè una parola così scema deve descrivere un concetto così importante?
Mha, mmm, nun so d’accord.
E’ tutto un respiro affannoso, è camminare ma non correre, è scopare ma non godere, è sorridere ma non ridere, è salire le scale ma non a due a due, è gridare goal ma poi sentire la voce che si strozza in gola perchè diventa rauca subito, è guidare con i finestrini aperti ma avere freddo dietro la testa calva, è voler fare ma non riuscire a fare, è voler fare ma aver timore di fare.
E’ colorare con 2 colori, è suonare con 3 corde, è camminare sotto al sole ma non potersi abbronzare, è guardare e sognare basket ogni giorno e non fare un tiro dal 21 Aprile.
E’ scrivere con la matita con la punta che traballa, e a volte sta punta pure cade, e tu la riprendi malconcia, la rinfili con cura nel buchino, e continui a scrivere.
E’ aspettare che il destino faccia il suo corso, senza avere la possibilità di afferrarlo.
E’ che potrei continuare pure all’infinito a fa ste figure retoriche del cazzo, ma che strunzat po mai essere questa?
Robbe da Federicomoccia.
Cinismo&Idealismo.
Deve funzionare tutto insieme.
Come farsi una sega ascoltando il piano di Yiruma.
Ecco.
Questa è l’immagine perfetta.
Questo è la sensazione del mio Limbo.
Questo è il senso di inadeguatezza strana che domina sti giorni.
Farsi una sega ascoltando Yiruma.
Faccio i complimenti a me stesso per aver trovato quest’immagine poetica/patetica.
Vi vorrei dire che ogni giorno l’uccellino dice “uagliò” ma non è cosi.
Ultimamente manco lo sto sento.
Ora il punto è: è lui che non canta, o sono io che non lo ascolto?
Quanto può cambiare la percezione della realtà annegando in questo Limbo di incertezze?
Vi vedo vicino ai vostri cellulari, tra una chat di whatsapp e l’altra, a leggere queste mie parole.
Pervasi da tutta quella leggerezza, da tutta quella realtà fatta di procedimenti trumanshowniani.
“mamma mia, Ale che sta scrivendo?”
Mi viene in mente l’espressione di Jim Carrey nel film che si guarda allo specchio.
Quando realizza nel suo spirito cosa gli stava accadendo.
Quando si innesca il dubbio consapevole.
Il momento di rottura.
Quello è il punto più sottovalutato di quel gran film.
Tutti pensano alla barchetta, a lui che tocca il muro ed esce dalla porta e nessuno pensa alla sua inconsapevolezza.
Al suo Limbo spezzato davanti allo specchio.
Un’opera d’arte.
(Tutti quelli che non hanno visto quel film saranno castigati dal sottoscritto, sappiatelo.)
Mi sento un pò come lui in questo periodo.
Una vita “On Air”.
Dover sempre risultare simpatico e cuoricioso non fa per me.
Accogliervi ogni volta qui con “caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte” non fa per me.
Non sono così subdolo.
Pensate possa finire sto capitolo che non ha anello?
Pensate debba dirvi altro?
Forse è ora di mettere Yiruma e divertirci un pò.
Sono flussi di coscienza, ciccini.
Non abbiate paura se non riuscite a capire tutto, sono solo pensieri “confusi”.
Non merito i cuori nei commenti, lo so.
Ma minchia, vi giuro che è il capitolo più vero che ho scritto.
Questa vostra confusione è il mio obiettivo.
La sentite sta sensazione di nunstocapennnucazz?
Bene, ci so riuscito allò…
Benvenuti nel mio Limbo.
Peace
Ale