Una Sera. Capitolo 32. 06/03/2018

Una Sera. Capitolo 32. 06/03/2018

Succede di sera, come in questa sera, che quando il mondo chiude un po’ gli occhi, a me tocca aprirli.
E allora apro iutub e cerco quel link, quello di Ennio Morricone che vola dirigendo la sua orchestra.
E così volo via con lui.
Viaggio.
Sogno.
Mi perdo dentro queste note magiche.
Mi ipnotizzo a vedere quelle mani che accarezzano quell’arpa.
E quel violinista che ha gli scatti con la testa che pare che la musica gli sbatti nella spina dorsale. E quella tromba che all’improvviso suona come fosse un richiamo. Come se ti stesse dicendo “uaglio, svegliati, sei pronto a volare?”.

Non trattengo più l’amore che ho dentro.
Non trattengo più la gratitudine che ho per la vita.
Ascolto le note di questa musica bellissima e l’effetto è lo stesso di quando avevo 17 anni.
Occhi bagnati.
Tormento, passione, tutto un badabum.
C’è un po’ di sana malinconia per un amore infinitofinito.
(Che poi mica gli amori finiscono come una partita di basket o un tazza di caffè).
Esistono amori che forse sono talmente forti e giganti che non trovano compimento nella realtà e mai lo troveranno.
Cessano di esistere ma non cessano d’essere.
Come se ci fosse qualcosa di più importante della realtà per loro, come se meritassero l’ultraterreno, come se non accettassero aspettative irrealizzate.
Credo sia proprio così.

Attorno a me non c’è più nulla.
Solo.

Ecco che sono partiti i fiati.
Ecco il trombone che da quel tocco jazz che pare na battuta di un amico che fa sorridere ma non ridere.
Ecco il violino: questo è camminare mano nella mano e sorridere per lo zucchero rimasto sul naso dopo aver dato il morso ad una frolla.
Ecco il pianoforte.
Questi sono i baci.
Questi sono gli occhi che si intrecciano e i respiri che si mescolano.

Beati coloro che ascolteranno la musica di questo link in silenzio, con le cuffie a palla.
Beati coloro che in queste note agrodolci ritroveranno un po’ se stessi.
Stasera è una di quelle sere che gioco con le mie emozioni.
Conosco i miei punti deboli e allora mi porto al limite.
Scavo nei ricordi, ribalto i miei pensieri.
Mi distruggo e poi rinasco, questo è il destino di un uomo come me.
Solo, con occhi d’amore, e un cuore da tigre.

Buon ascolto e buonanotte,
Peace,

Ale

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