Grazie Matera, sono tornato. Capitolo 56. 24/04/2022

Grazie Matera, sono tornato. Capitolo 56. 24/04/2022

La cosa più bella della scrittura è che parte da un impulso, da qualcosa che davvero io faccio fatica a spiegare.
Un cinguettio intenso, il fruscio degli alberi di ulivi, questo colore ocra chiaro che pare rilassarti i pensieri, l’Apecar con la scritta aPEPPEcar.
Questa è la verità di cui avevo bisogno. Questo luogo è l’ispirazione che mi mancava da molto tempo.
Mi trovo a Matera, la città dei sassi.
Non ci ero mai stato, nonostante la mia vita dedicata al Viaggio.
Si sa come vanno le cose no?
Tutto quello che è lontano sembra sempre più checazz, e si, siamo così fessi che ci sentiamo sempre più bukkinarielli a prendere aerei transoceanici.

Ci si dimentica spesso di apprezzare quello che si ha vicino.
Succede nei viaggi, nelle relazioni, nel lavoro, succede per la famiglia.
Io oggi ho proprio deciso di invertire sta tendenza e allora stamattina un bel flixbus da Napoli ore 7, e ora sono qui, su questa bella panchina di legno rosso, di fronte a questo panorama mozzafiato.

Sto blog non può essere sempre ciccipucci e quindi beccatevi sta roba.
Sapete, negli ultimi tempi avevo creduto di aver perso il bagliore, quella scintilla che da quando son piccolo sento d’avere.
A volte quando crollano i capi saldi della tua vita, non è facile reagire, distaccarti come si fa per una persona a cui vuoi bene ma non benissimissimo.
Sembra che poi tutto a catena crolli, e che intorno ci siano solo persone poco empatiche.
Quando capita che a deluderti sono le persone del tuo cuore, si fa più fatica, anche se di solito sei un propulsore di energia positiva.
Ma io non posso permettermi di sprecare il tempo, ho imparato che le promesse sono sempre promesse, e io l’ho fatto.
Avevo promesso a me stesso che me la sarei cavata, che avrei reagito, che sebbene il mio corpo mi stesse lanciando segnali negativi, io avrei dovuto cambiare il flusso.

L’ho fatto.

Il mio cervello disturbato mi fa pensare a Majinbu, a come abbia sofferto prima della sua trasformazione nello stadio finale.
È andata più o meno così anche per me.
E non esagero se vi dico che è stato semplicemente il periodo più buio della mia vita.
Ho sentito la mia anima sprofondare, il mio umore ribaltarsi ogni giorno, la mia testa rigurgitare.
Ho mantenuto la promessa e scusate ma sto pensando ancora a come cazzo faccio a parlare di Majinbu in una confessione del genere.
Tutta per voi uaglioni lettori del blogdiale. (espressione faccia di cazzo)

Ho una nuova consapevolezza.

Ho conosciuto una parte di me che non avevo mai esplorato davvero così nel profondo.
Mi son trovato al buio e ora invece c’è la luce bella che illumina i miei sogni, come quando palleggiavo con il pallone di basket legea n°5 a spicchi colorati e sentivo che niente era più bello di quello.
Non è cambiato nulla, sono sempre quel bambino.
Da quest’apnea durata un anno, sono tornato a respirare a pieni polmoni da qualche mese, e ora sento di avere due spalle con e senza la esse, grandi quanto i sassi di Matera che sono davanti ai miei occhi.
E non è autoconvinzione, sia chiaro, non è qualcosa che scrivo per convincermi, è così uagliù.
Chi dice si, chi accoglie il mondo, chi ha la coscienza pulita..vince sempre in questo bellissimo gioco della vita.
Chi sbaglia, dovrà sempre fare conti con il giudice più severo che esista: sé stesso.
Il tempo della luce prima o poi arriva per tutti.

Dovreste sentire che bell’aria tira qui: è quel leggero vento che porta aria buona, quello che se cominci a fare lunghi respiri con il diaframma senti quasi le cellule del tuo corpo ringraziarti.
VI ricordate gli omini blu?
Stanno lottando, li sento nella pancia.
Il mio corpo si sta regenerando.
La mia vita è intensa perché è sempre un po’ fragile, voi lo sapete, io lo so, mamma lo sa ma mi sgrida se io lo dico ad alta voce.
Nell’ultimo anno ho fatto mille cure, un prelievi ogni 20 giorni, e cure antibiotiche che mi hanno distrutto.
Molti non lo sanno, molti lo stanno scoprendo ora, perche io sono Ale quello tosto e simpatico, e deve essere sempre così.
Le mie debolezze sono riservate a chi le merita.
E voi lettori del mio blog le meritate.
Le notizie Ansa invece dicono che Martedì ho una risonanza, una di quelle per il quale le persone i giorni prima non dormono e stanno in pensiero. Una di quelle dove il liquido ti scende prima nel cervello e poi lo senti scivolare fino a piedi, riscaldandoti tipo una torcia.
Ho scelto il tunnel-tubo della prima volta, quello che mi ha accolto nel 2017 e che forse mi ha salvato la vita.
Sarà emozionante ritornarci e sono sicuro che sarà un successo.
Se poi ci sarà da combattere, ca stamm fratè, t’ sfong.

Come vi ha raccontato una storia di pochi giorni fa (che ha riscosso anche tanto successo, bho, grazie, vvb) le mie ultime settimane sono state felici.
Sono dimagrito quasi 7kili (e per questo dico grazie ad un amico speciale) e ho fatto proposta casa e pare che ce la sto finalmente facendo (e per questo dico grazie alla mia mamma).
Non parlerò di lei perché sennò pare che so nu mammon azzeccat, ma uagliu, credetemi, ha le palle esagonali.
Ogni tanto fa la Boomer, è più forte di lei, ma la forza che non ha per lei, la dona tutta sempre agli altri.
Io lo so, lei no.
Un’altra menzione d’onore ce l’hanno le mie sorelline, che vedo battersi con tutta la merda che la vita adulta ti costringe ad affrontare, e sono fierissimo di loro, e ci sarò SEMPRE, ma sempre promessa sul cuore.

Intanto è uscito un sole incredibile, la mia schiena lo sta assorbendo tutto.
La mia panchina rossa sta cominciando a squadrarmi il culo e il ginocchio sgretolante è abbastanza riposato per tornare a camminare.
Ecco, una coppia di ragazzi innamorati si sono appena seduti accanto a me.
Uno accarezza l’altro e mentre si coccolano, parlano di una ricetta particolare con le zucchine e un formaggio particolare.
Che pena chi non riesce a capire l’amore tra due persone dello stesso sesso.
Io Sento il loro amore appoggiato sulla mia spalla destra come se stessero accarezzando anche me.

Qui Ale, Matera 24 Aprile 2022.
Con gli occhi lucidi per le loro carezze, ora posso dirlo:

Sono tornato, scusate il ritardo.

Peace

Ale

Ti ringrazio della lettura. Se ti va puoi scrivere qualcosa qui:

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