Chi è libero dentro, è libero ovunque. Capitolo 54. 23/06/2021

Chi è libero dentro, è libero ovunque. Capitolo 54. 23/06/2021

Il pensiero di stasera non è bello e fringuello.
Almeno non la prima parte ja: allarme spoiler.
Ogni tanto, tra le righe entusiaste e sconclusionate che scrivo, qualcosa di oscuro ci deve pur essere.
E allora mentre la luna sta pe fatt suoi luminosa e spavalda, e il mare fa sqqqquosssh, e il ginocchio fa ngue, partorisco sto pensiero spiccio dedicata ad una categoria di persone che ultimamente mi sta “tediando”.
(tradotto: “m sta facenn a ualler a pizzaiol.”)
La categoria potremmo anche chiamarla, per gli amici di Bolzano,: la gggentechenonsacampare.
Ce ne sono varie sottocategorie, ma proverò sintetizzarle per voi cari lettori, che vi fidate del mio pensiero.
La prima categoria: i disillusi.
Loro sono quelle persone che continuamente provano a smorzare l’entusiasmo di quelli che invece sentono di esser al mondo nel modo giusto.
Queste persone succhiano, risucchiano, strasucchiano la tua energia vitale fino a farti sentire come se avessi appena finito na scopata con Sasha Grey.
Svuotato, ma di spirito, non di scroto.
A me dispiace assai per loro, perché so che hanno un pó l’esistenza avvelenata.
Perché so che non riescono ad essere davvero empatici, perché sono talmente incazzati che vengono prima loro e poi tutto il mondo.
Passiamo alla seconda categoria: gli incoerenti.
Quelle persone che, per colpa di qualche evento nefasto che potrebbe essere che il gatto fa la pupù gialla, dicono una cosa e poi fanno l’opposto.
Quelle sono le peggiori, perché nei loro gesti c’è tanto egoismo, ma anche tanta consapevolezza.
Terza categoria sono i bugiardi.
Quelli che hanno scelto di non affrontare la verità delle cose. Quelli che non riescono più ad apprezzare il valore della verità.
Lame di negatività, di fiducie mal ripagate, di sicurezze che crollano.
Fanno rumore ma non come il rumore di Diodato, è più un rumore di loffa. Quella che sembra che non fa rumore, ma invece chiaramente lo fa, impercettibilissimo, na si intrufola tra il tessuto del tuo jeans e odora di “tedio”, se così si dice.
Bella lì Ale per questa metafora stupenda.

Vorrei davvero a volte poter parlare ad ognuna di queste persone e potergli dare un pó di gioia nel cuore, un pó di sano e contagioso entusiasmo. Ma spesso la loro forza risucchiatrice inverte il verso dell’energia mia, ed invece essere io a donare a loro energia che ho in più , sono loro che invece mi tolgono quella poca che ho per essere me stesso.

However.
Vi sto scrivendo da un posto stupendo.
Molti di voi che ancora mi leggono sanno bene quanto la casa che vedete nella foto su, sia importante per me.
È stata un’amica sincera, mi ha curato quando ne avevo bisogno, e mi ha consigliato quando stavo sbagliando tutto.
Qui ho festeggiato i miei 30 anni.
Qui ho realizzato un albero di Natale con le bottiglie di birra, senza sapere che poi nella vita avrei lavorato proprio con la birra.
Qui ho conosciuto il mio grande amore anni fa, e qui ho visto cambiare le cose.
È incredibile come, per quanto non sia spesso apprezzabile, ci siano delle forze invisibili che già sanno quale sarà la tua prossima mossa.
Ed è incredibile quanto mi senta in pace con il mondo, stranamente sereno, allineato alla vita quando ci sarebbero mille motivi per non esserlo.
Mille, ma mille come canta Orietta Berti.
Alla fine dei conti, quello che ho imparato negli ultimi mesi è che la mia fiducia devo donarla a meno e più selezionate persone.
E soprattutto averne più di me stesso.
Che finché avrò la forza di scrivere, la voce per canticchiare, le mani perle strimpellare e i sensi per sentire il mare anche quando non ce l’ho davanti agli occhi come ora, bè, potrò sempre cavarmela.

Ho scritto una piccola poesia prima, un pensiero. Ve lo lascio qui e vi auguro una buonanotte.

Ho scritto parole di libertà.
Erano lì, un pó nascoste dietro
quella nuvola che fa ombra alla luna.
Le ho trovate pochi minuti fa, mentre ero incantato ad osservare attentamente lo spettacolo fuori la mia finestra.
Nel tenero calore di un giorno poco normale, Capri sembra la regina di questo mare immenso che ho davanti agli occhi, Sorrento è l’amante segreto, che gli sta sempre vicino ma non la tocca mai.
E le parole di libertà scorrono via dalle mie mani, perché non sono mie, ma sono del mondo intero,
sono dei bimbi che ancora ora stanno giocando in spiaggia,
del uagliunciello che ogni mattina cerca di vendere le cozze sopra un tavolino di plastica arrangiato,
del pianoforte che non smette mai di suonare nella mia testa,
sono di mia madre che mi manda la buonanotte ogni sera,
sono di chi ha il coraggio di vivere senza paura.
Sono di chi mentre parla si incanta e si perde nei suoi pensieri.
Sono di chi si sente solo e trasforma la sua paura in rabbia.
Sono dei più deboli.

E allora caro amico errante, non ti preoccupare.
Non sei solo.
Qui ci sono le tue parole di libertà che stasera ho avuto l’onore di scrivere per te.
Avresti dovuto vederle come svolazzavano dentro questa stanza, uccelli variopinti che facevano disegni bellissimi.
Mi auguro che ti abbiano aiutato a sorridere, perché ora stanno andando via, verso il cielo.
Dietro quella nuvola.

Quando ne hai bisogno, pensami.
Le scriverò per te.

Peace

Ale

Ti ringrazio della lettura. Se ti va puoi scrivere qualcosa qui:

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