Vi presento Mike. Capitolo 7. 27/06/2017

Vi presento Mike. Capitolo 7. 27/06/2017

Sono le ore 23:43 del 27 Giugno 2017.

Oggi è finita la mia prima giornata da viaggiatore.
Mi sembra doveroso dovervi spiegare un pochino cosa sia successo oggi, ho tante cose da dire!

Sono seduto alla mia piccola scrivania nel mio Acquario, ho messo Spotify con Yiruma ed son pronto.
C’è un silenzio assordante qui.
Unico rumore che si sente è la tapparella nel corridoio che sbatte per il vento caldo che entra dalle finestre socchiuse.
Ho accanto a me tutto l’amore di mia mamma che mi porta cose buone che non fanno male al mio pancino un pò sfrantummato per via di Mike.
“bevi acqua spesso ma a piccoli sorsi”
Questa è il compito più arduo a cui devo assolvere, sono abituato a bere e sudare come un cammello di solito.
Vabbè bando alle ciance, vi spiego la mia prima giornata con Mike.

Ore 7
E’venuto un dottore giovane che mi ha fatto un rapido prelievo mentre ancora stavo dormendo, mi ha scetato delicatamente con mezzo metro di ago della vena. Vabbuò, ho ringraziato, e mi sono riaddormentato.
Ore 8
E’ venuto il mio mitico dottore che chiamerò dott. Eroe. Sembra uscito da una serie televisiva tipo How Met Your Mother, un personaggio stupendo. Sono contentissimo di esser curato da lui: indossa sempre scarpette di ginnastica, polo colorate, jeans, camice slacciato, occhiali che sono appoggiati su un grosso naso, e gambe lunghe. Capelli brizzolati con una forma strana, tipo quelli che dei bambini alle scuole medie dritti dritti in fronte e poi sul resto della testa sembrano buttati in maniera confusa.
Mi ha detto ” Alessandroooooo, oggi si cominciaaaa” , mi ha dato tanta fiducia quella sua energia strana, come se fossimo dello stesso mondo, come se non ci rendessimo conto davvero di cosa stiamo parlando.
Ci dimentichiamo i ruoli e in un due battute ci manca solo na Tennentz e il bordo di un marciapiede di Piazza Bellini sotto al culo.
Mi fa stare bene: è il mio dottore.
Ore 9:30
Sono arrivate le prime pillole bomba da prendere. Erano due: mi hanno spiegato che servono a parlare con il cervello. La conversazione penso sia preossoché questa:
“”Pillola: ue uagliò tutt ok? Cervello: Sisi, ma tu che ci fai qui? Pillola: niente so passata di qua per dirti che devi un pochetto calmarti e spegnerti na mezza giornata, che sennò il nostro amico accusa il vomito e la nausea.” Cervello: “ua si cara, a disposizione, e comm’ s fa? Io sono un tipo un pochetto iperattivo, non so se riesco a farcela.” Pillola: Ma tu statti tranquillino e rilassati, me la vedo io, mi infilò un attimo in quest’angolino dove ci stanno degli interruttori che tu non hai mai usato, il tempo che Ale fa un cambio d’olio e poi lo riaccendi stesso tu, okkè? Cervello: “okkè, però non mi dare altri compiti che io non sono bravo nelle decisioni, e il nostro amico lo sa”. Pillola:”rilassati per una volta, non pensare a nulla, stai in mano mia”.””

GLUB.

ore 10:00
Ho visto la prima volta Mike!!
E’ composto da 6 sacche: sono tutte numerate, la numero 3 e 5 sono blu, e il resto trasparenti.
Quelle Blu sono quelle che fanno Badabum nel corpo, quelle trasparenti sono quelle che mi accarezzano il sangue e sistemano i danni delle esplosioni.
Però è un bel Blu, tipo quello cobalto che io adoro, non blufacebook, non blu tutalucidaoriginalmarinespezzotta. Un blu più tipo cielo delle sette e mezza d’estate, dal lato opposto a dove tramonta il sole.
Figo.
Ore 10:30
E’venuta tutta l’equipe dei medici, caposala, etc. a farmi firmare tanti fogli, tipo quelli che se invece di Mike mi iniettano Vodka liscia, o Powerade blu gusto ribes, è colpa mia se poi mi sentirò male. Quelle cose lì.
Erano incredibili tutti gli effetti collaterali che ho letto, tipo 3 pagine A4 intere, ho fatto un pò di domande random.
Vi dico la verità, non credo tocchino me. Mi sento troppo na tigre.
Ore 11:07
Infermiera Mafalda is indahouse, baby. Non so come si chiama, ma ha la faccia di Mafalda. Lei si chiamerà così. E’ stata lei a mettermi l’ago del primo viaggio, ed è stata brava. Mi ha spiegato che avrei dovuto chiamare con il campanello quando stava per finire, ma non quando era finito, per evitare di far mettere l’aria nel tubicino. L’ansia.

Ore 11:09
Si parte con la numero 1.
Ho visto l’orologio in quel momento e ho pensato che tutto ciò che avevo fatto negli ultimi 2 mesi è stato in funzione di questo preciso momento: le ore 11:09 del 28 Giugno 2017. Da ricordare per sempre.

Ore 12:30
Arriva il turno della sacca Blucielodiseraalle7e30dallatooppostoaltramonto, la numero 3.
L’unica sensazione che ho sentito, è stata una consistenza diversa nelle vene, come se fosse più denso. Come se entrasse un pò tipo na crema pasticciera dentro un bignè, facendosi spazio tra i buchini della pasta choux.
La cosa bella è che essendo blu, non si vede facilmente il livello e quindi non sai mai con certezza a che punto sei.
E’ una sensazione che ti fa sentire un pò in ansia, un pò vivo. Come guidare sempre in riserva, e non sapere se ce la farai ad arrivare al prossimo benzinaio.
Ci sono persone che adorano questa sensazione di incertezza, di “rischio”.
Io ho sempre pensato che il mondo si divida in due categorie: quelli che fanno sempre il pieno, tanto si consuma lo stesso, e quelli che abbassano il finestrino dal benzinaio e dicono sempre lo stesso numero “10”.
E non c’entra lo status sociale, i soldi che hanno nel portafoglio.

Avere necessità di urgenze è uno stile di vita.

Come ad esempio mia madre ed io che siamo spesso due ritardatari: io almeno lo ero, ora molto meno. Mia madre invece rimane coerente negli anni, si va dalla mezz’ora ai quarantaminuti di ritardo politico.
Io non credo che i ritardatari abbiano troppe colpe e l’ho capito osservandomi: hanno semplicemente l’esigenza di vivere a pieno la vita, di non perdere nulla, di non sprecare il tempo. E’ un pò egoistico, lo so, ma secondo me è cosi. Questa è la verità.
(amici che mi leggete, aspettatemi sempre, please)
(Gente che lavora con me, sapete che sul lavoro sono puntuale, quindi aspetterò sempre io voi, tranquilli)

Ah, vi devo parlare di Giorgio.
Lui è l’infermiere che mi ha accolto il primo giorno: è venuto lui a mettermi l’ultima parte di Mike.
Ogni suo movimento era ipnotizzante: delicato, professionale. Mi ha spiegato con accuratezza tutto quello che avrei potuto avvertire nei prossimi giorni e mi ha dato tanti consigli utili.
E’ un Ned Flanders napoletano, non fesso e scemo, ma semplicemente preciso ed educato. Barbettina, occhiale tondo, e parla usando vezzegativi. Ini ini ini, etti, etti, etti, ina ina ina, etta etta etta, cerca di essere sempre dolce e comprensivo.
Lo chiamerò Neddy.

Ore 15:10
Il primo Mike è finito: il canestro contro i Cavs sbattendo il pugno un pò di volte al cielo dopo un salto di due metri con le gambe che fanno una biciclettata in volo, ricordate? Il bianco dietro che si dispera. Quel canestro è entrato.
Certo a lui valeva due punti, a me vale 5 litri.
(ma credo che con le mie 12 pipì molta roba è finita fuori subito)
Dentro son rimasti solamente tanti omini nuovi dentro al linfonodobruttoecattivo e stanno facendo a mazzate. Capate in bocca, bunghetebanghete, “t aggia ritt che è nu brav uaglion, lascià sta”, “o ma che stai ricenn, o fra allò nun hai capit”, “TE NE DEVI ANDARE” (frase in italiano detta a rallentatore con cadenza napoletana, urlata) come per chiarire il concetto.
Bene vs Male: siamo alle solite.

Ovviamente i miei omini sono blucobalto, anzi Blucielodiseraalle7e30dallatooppostoaltramonto, hanno il completino di basket e la fascia sul gomito sinistro.
Gli omini bianchi li lascio ai bimbi. O ai disegnatori di SiamofatticosiEsplorandoilcorpoumano. E pure a Cristina d’Avena che è brava.

Ecco tutto, la prima partita con Mike è finita.
Ora sono le 00:41 ed è ora di andare a nanna.
Ah, ci ho pensato prima, ogni ciclo è fatto da 7 Gare, 7 giorni di iniezione. Coincidenza? I don’t think so.
Io sto bene, sto carico, pronto per Gara2.

Ci becchiamo in giro,
magari su un marciapiede di piazza bellini.

“Tennentz&cicchetto?”

Buonanotte,
Peace

Ale

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